LA PIETRA DI LUNA     
 

Prefazione

Per colpa del mio solito difetto, quello di non riuscire a nascondere i miei entusiasmi, mi sono costretto a portare a termine questo romanzo. Dico costretto, perché facendo sapere a tutti che stavo scrivendo un libro, non potevo più venir meno alla mia promessa e soprattutto alla mia reputazione di persona seria. Penso quindi che per questa mia piacevole fatica vada dedicata e trasformata in ringraziamenti a tutti quelli che mi chiedevano: “come va il tuo libro?” oppure: “a che punto siamo col libro?” Sono Roby, Bruno, Fucs e Delmo coi quali ogni tanto bevo un aperitivo al Ghersi; Al Comitato delle Palette, ovvero Demetrio detto “U Siccu ”; Leo detto “Bellicapelli”; Marco detto “Troia Verde” e Gianluca detto “Il Papero”. Mi hanno detto che mi devo sbrigare perché Natale è alle porte e devono fare i regali! A ToniVola che mi ha disinteressatamente palesato il suo affetto in più occasioni. Ad Adelaide la mia amica di “sventure” che mi ha incoraggiato a portare a termine la mia opera per vedere realizzato un sogno! A mia sorella, che stravede sempre per me qualsiasi cosa io faccia. A Silvano, il mio maestro di vita! Questo libro, per qualche ora, lo distrarrà dai suoi pensieri. Una dedica anche alla mia piccola nipotina acquisita, Siria, che rappresenta la continuità della vita dopo la scomparsa del mio grande amico Giorgio! So che lui mi avrebbe appoggiato in pieno. Ne sarebbe fiero, lo sento! Ho tenuto per ultima la mia mamma, la nostra “Pioniera” che ha ottantaquattro anni e non vede l’ora di leggere questo libro! Dice che lei ha meno tempo a disposizione di chiunque altro, ma in realtà la voglio con me ancora per i prossimi romanzi Di nomi ne mancano ancora molti, spero non se ne abbiano a male, ma direi che per ora può bastare; infondo questo è solo un ringraziamento e non un testamento! Leggete questo romanzo, non fa poi così schifo! Se siete su di un treno da Torino a Milano (non sull’alta velocità) vi terrà compagnia per tutto il viaggio!

Perdonate il mio entusiasmo.

 

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Trama

 

Un romanzo raccontato con uno stile dinamico e un po’ spavaldo. L’avventura è ambientata nella bellissima cornice del Golfo di Napoli; per la precisione a Sorrento e poi in Piemonte: ad Alba e Torino. Nel racconto, che come in tutte le storie, nasce per caso una storia d’amore fra i due protagonisti, si sviluppano alcune vicende dai risvolti talvolta comici e talvolta drammatici con alcuni spunti a sfondo erotico. Un giallo raccontato in prima persona dal ritmo incalzante, pieno di piccole sorprese piacevoli e non, che vi sorprenderanno fino all’ultima riga.

 

 

 

Tratto dal libro

 

Lui ha continuato: -Finiamo di spogliarti noi, vedrai che ti divertirai anche tu. Sei invitata alla festa!- Aveva uno sguardo come se fosse stato drogato, parlava con calma ma i suoi occhi erano pieni di…non so..! Ho anche respirato il suo alito schifoso! Solo in quel momento, ho realizzato che se non mi decidevo a tentare di fuggire avrei fatto una brutta fine: di colpo mi sono appoggiata al tipo dietro di me, ho colpito il biondo con un calcio nelle palle così forte da farlo diventare rauco e subito dopo una ginocchiata sul naso mentre era ancora piegato in due. Si è accasciato senza mollare il coltello, mentre l’altro, forse preso anche lui alla sprovvista, è caduto per terra. Sono scattata via in direzione della montagnola di sabbia con gambe e braccia perché sprofondavo e scivolavo. Di fianco, in basso c’erano gli scogli che affioravano dall’acqua. Il bastardo col coltello si è rialzato gridando: - Maledetta puttanaaa! adesso te lo infilo in mezzo alle gambe e ti apro in due!-


 

Recensioni

 

GIUDIZIO CRITICO PER LA RUBRICA CAM’S CORNER &C DELLA RIVISTA “VERNICE” DEL ROMANZO DELLO SCRITTORE MARCO LONGHI.

 

Con felice intuizione l’Autore Marco Longhi, grazie ad un gioco di parole non definisce subito il sesso del protagonista dell’opera :”la Pietra di luna”. E’ un espediente grazie al quale risulta acuito l’interesse delle prime pagine e la collaborazione del lettore nella costruzione di quanto viene appreso. Un ironico messaggio sull’ambiguità e sulle apparenze della vita.

La storia si dipana così in un lungo femminile monologo, in buona parte diretto, ma intercalato da frequenti comunicazioni al cellulare, come del resto oggi avviene. Indubbia abilità e verosimiglianza è nei temi trattati dell’amore, dell’eros, del genere rosa e della suspense del giallo. Un pizzico di horror. E poi i temi dell’amicizia, quella vera e poi tradita, le ansie e le noie dell’esistenza. Superate dalla nascita in sordina di un amore che si rivela fragile, dolce, gentile, e per cornice il chiaro di luna, raffinati spunti panoramici nello splendore della costa di Sorrento. Un edonismo precario, fine a se stesso, suggerito e ricercato nel tentativo di salvare il senso della vita. Ecco che qui sorge una domanda: è forse questo il sottile fascino del titolo? Allude ad un inconscio svelamento di Poesia? Senza il quale il romanzo o racconto che dir si voglia perirebbe nell’anonimato, soverchia abbondanza di storie analoghe, dove negazione della Poesia è l’edonismo e l’egotismo chiuso del clan o dell’individuo. Il talismano che salva, quello di Montale,( per intenderci il topo d’avorio di Dora Markus ) ricorda l’amuleto della misteriosa Pietra di Luna, per un finale non inventato ma generato. Concretizzato grazie all’amuleto della Poesia.


Franco Dionigi